Erratico reversibile, 2019

Cor-Ten Steel and magnets
60 × 60 × 60 cm
Un procedimento a togliere

La scultura è l'arte di dare forma ad un oggetto partendo da un materiale grezzo.
Nel caso del tradizionale blocco di marmo si sottrae, scolpendo o asportando la materia con uno strumento idoneo.
Il procedimento a togliere consiste nel ricavare una forma da un blocco di materiale. Con trapani, scalpelli e martelli si toglie la materia a poco a poco, finché non emerge la figura. Questa era la tecnica preferita da Michelangelo.
Si può percorrere a ritroso il processo della scultura?
La creazione della forma dopo aver avuto luogo, può essere invertita riportando il blocco nelle sue condizioni iniziali?
La scultura è reversibile?

Un enigma formale
Erratico reversibile, è un enigma formale, una scultura che prende corpo per poi sciogliersi e rimodellarsi, mettendo in discussione l’essenza stessa della tridimensionalità scultorea. Con la sua struttura in acciaio e il sistema magnetico che lega gli elementi tra loro, l’opera si offre come un “procedimento a togliere” ribaltato, una forma plastica che respinge l’irreversibilità del gesto.
Come si può definire una scultura che non vuole mai fermarsi, che abbandona la fissità del marmo e dello scalpello per il richiamo di una continua possibilità di trasformazione?
In Erratico reversibile, il processo creativo non si conclude mai, ma si rende reversibile e instabile, trasportando l’oggetto fuori dalla dimensione di artefatto finito. Si potrebbe dire che qui la scultura diventa dispositivo temporale, un’apparizione e una sparizione della forma, un’installazione che, per sua stessa natura, è incompleta e incompiuta.
Così, in luogo della solida immutabilità della scultura tradizionale, Cavenago opta per una tensione all’indeterminato, sovvertendo il processo e l'atto stesso dello scolpire. Nel magnetismo che tiene insieme i frammenti, l’opera suggerisce una forma perennemente transitoria, uno spazio in cui la "rimozione" non è intesa come perdita, ma come possibilità: un ritorno costante alla materia grezza. In questa apertura alla reversibilità, Erratico reversibile diviene il luogo di un gioco aperto, una superficie di apparenze che si può smontare, riformare, rinascere.
Non c’è più il monumento, ma l’idea stessa di reversibilità come principio creativo, un paradigma in cui la scultura non è mai fissata, ma sempre pronta a svanire, a ritirarsi in se stessa, quasi a disconoscere la propria esistenza.
L.B.

Building of Erratico reversibile at Rebuzzi.it

Erratico reversibile, 2019

Cor-Ten Steel and magnets
60 × 60 × 60 cm
Un procedimento a togliere

La scultura è l'arte di dare forma ad un oggetto partendo da un materiale grezzo.
Nel caso del tradizionale blocco di marmo si sottrae, scolpendo o asportando la materia con uno strumento idoneo.
Il procedimento a togliere consiste nel ricavare una forma da un blocco di materiale. Con trapani, scalpelli e martelli si toglie la materia a poco a poco, finché non emerge la figura. Questa era la tecnica preferita da Michelangelo.
Si può percorrere a ritroso il processo della scultura?
La creazione della forma dopo aver avuto luogo, può essere invertita riportando il blocco nelle sue condizioni iniziali?
La scultura è reversibile?

Un enigma formale
Erratico reversibile, è un enigma formale, una scultura che prende corpo per poi sciogliersi e rimodellarsi, mettendo in discussione l’essenza stessa della tridimensionalità scultorea. Con la sua struttura in acciaio e il sistema magnetico che lega gli elementi tra loro, l’opera si offre come un “procedimento a togliere” ribaltato, una forma plastica che respinge l’irreversibilità del gesto.
Come si può definire una scultura che non vuole mai fermarsi, che abbandona la fissità del marmo e dello scalpello per il richiamo di una continua possibilità di trasformazione?
In Erratico reversibile, il processo creativo non si conclude mai, ma si rende reversibile e instabile, trasportando l’oggetto fuori dalla dimensione di artefatto finito. Si potrebbe dire che qui la scultura diventa dispositivo temporale, un’apparizione e una sparizione della forma, un’installazione che, per sua stessa natura, è incompleta e incompiuta.
Così, in luogo della solida immutabilità della scultura tradizionale, Cavenago opta per una tensione all’indeterminato, sovvertendo il processo e l'atto stesso dello scolpire. Nel magnetismo che tiene insieme i frammenti, l’opera suggerisce una forma perennemente transitoria, uno spazio in cui la "rimozione" non è intesa come perdita, ma come possibilità: un ritorno costante alla materia grezza. In questa apertura alla reversibilità, Erratico reversibile diviene il luogo di un gioco aperto, una superficie di apparenze che si può smontare, riformare, rinascere.
Non c’è più il monumento, ma l’idea stessa di reversibilità come principio creativo, un paradigma in cui la scultura non è mai fissata, ma sempre pronta a svanire, a ritirarsi in se stessa, quasi a disconoscere la propria esistenza.
L.B.

Installazione al castello visconteo di Locarno

Photo © Cosimo Filippini

Cloister of Sant'Agostino, Pietrasanta

Photo © Bart Herreman
Photo © Bart Herreman
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Cloister of Sant'Agostino, Pietrasanta

Building of Erratico reversibile at Rebuzzi.it

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