L'opera Souvenir di montagna di Cavenago, situata nel parco giochi di Molino Nuovo, è una riflessione profonda sul rapporto tra l'artificiale e il naturale, tra l'infanzia e la cultura storica. Quest'opera, che permette l'accesso al suo interno, offre un'esperienza immersiva che richiama le caverne e le spelonche naturali, spazi primordiali di rifugio e protezione. Tuttavia, Cavenago va oltre la semplice rappresentazione: egli sfida la convenzione, consentendo ai visitatori di esplorare fisicamente l'interno di un solido, rompendo la barriera tra spettatore e opera.
In 'Erratico', l'artista si confronta con la tradizione culturale svizzera, richiamando lo sport ancestrale del lancio della pietra di Urspunnen, una pratica che celebra la forza e il legame con la terra. Questa connessione storica trova eco nella battaglia dei sassi grossi a Giornico, dove le pietre furono armi di difesa del territorio. I bunker difensivi svizzeri, con le loro feritoie per il controllo del territorio, mimetizzati tra le rocce, rappresentano un ulteriore dialogo tra artificiale e naturale. Questi elementi di difesa, camuffati come pietre, diventano simboli di resistenza e protezione, evocando la capacità della Svizzera di mantenere la propria neutralità e sicurezza attraverso i conflitti mondiali.
Cavenago, ispirato da un'eredità artistica che va da Alberto Giacometti ad Albrecht Dürer, trasforma forme geometriche pure in rappresentazioni complesse e irregolari. 'Kubus' di Giacometti, conservato al Kunsthaus di Zurigo, esplora la tensione tra la geometria e il ritratto, mentre il poliedro irregolare di Dürer in 'Melencolia I' simboleggia l'enigma e la profondità della condizione umana. Allo stesso modo, Cavenago parte da un esaedro regolare, un solido platonico, e attraverso un processo di troncatura in otto fasi, introduce l'irregolarità e la casualità che caratterizzano le forme naturali. Il risultato è un tetracaidecaedro, o cubo troncato, che nel caso di Cavenago, diventa un richiamo all'imperfezione e alla bellezza della natura.
La collocazione di 'Erratico' in un parco giochi solleva ulteriori riflessioni. In un contesto destinato all'infanzia, l'opera invita a considerare il gioco come una pratica universale di esplorazione e comprensione del mondo. Giocare alla guerra, simulare dinamiche di difesa e attacco, è un modo per i bambini di esorcizzare la vera violenza e di sviluppare capacità cognitive e sociali. Le feritoie dell'opera, che permettono di vedere l'esterno, richiamano i bunker, offrendo una prospettiva di protezione e vigilanza.
L'integrazione dell'elemento ludico con riferimenti storici e culturali fa di 'Erratico' un'opera complessa, stratificata. L'artista suggerisce che, anche in un mondo in continuo cambiamento, esistono spazi di rifugio e di sicurezza. L'uso di forme irregolari e di superfici troncate non è solo un omaggio alla casualità della natura, ma anche una critica alla perfezione formale, invitando gli spettatori a trovare bellezza e significato nelle imperfezioni e nella diversità. Attraverso l'esperienza sensoriale di entrare nell'opera, con luci e ombre che danzano attraverso le feritoie, Cavenago crea un microcosmo di riflessione e contemplazione, un 'souvenir di montagna' che ci connette con le radici più profonde della nostra esistenza e cultura.
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