Senza Titolo n.180, 2010

Acciaio, alluminio e cera d'api
180 × 6 × 21,5 cm

Courtesy Lara e Rino Costra Arte Contemporanea

Una solida linearità
Senza Titolo n.180 si presenta come un’opera che si colloca all'intersezione tra scultura e design. Realizzata in acciaio ossidato e dotata di quattro ruote in alluminio tornito, la scultura evoca simultaneamente l'immagine di un veicolo e di un elemento costruttivo di matrice architettonica. La barra in acciaio, con la sua linearità e solidità, suggerisce una funzione pratica, mentre le ruote in alluminio conferiscono un senso di mobilità e leggerezza. Questo contrasto tra stabilità e dinamismo invita a una riflessione sul rapporto tra forma e funzione, sottolineando come l’arte possa dialogare con la vita quotidiana.
L’opera può essere spostata, non è statica, e questo aspetto dinamico permette di considerarla non solo come un oggetto d’arte, ma come parte attiva dello spazio in cui si trova. Cavenago, attraverso questa interazione, pone interrogativi sull'uso e la fruizione dell'arte, spingendo lo spettatore a esplorare il contesto che la circonda. Quest'opera sintetizza la ricerca di Cavenago nel ripensare l’oggetto artistico come elemento vivo, capace di interagire con il nostro ambiente. Con un linguaggio essenziale ci invita a scoprire le connessioni tra arte, spazio e vita, rivelando come la scultura possa espandere la nostra percezione del mondo.

Senza Titolo n.180, 2010

Acciaio, alluminio e cera d'api
180 × 6 × 21,5 cm

Courtesy Lara e Rino Costra Arte Contemporanea

Una solida linearità
Senza Titolo n.180 si presenta come un’opera che si colloca all'intersezione tra scultura e design. Realizzata in acciaio ossidato e dotata di quattro ruote in alluminio tornito, la scultura evoca simultaneamente l'immagine di un veicolo e di un elemento costruttivo di matrice architettonica. La barra in acciaio, con la sua linearità e solidità, suggerisce una funzione pratica, mentre le ruote in alluminio conferiscono un senso di mobilità e leggerezza. Questo contrasto tra stabilità e dinamismo invita a una riflessione sul rapporto tra forma e funzione, sottolineando come l’arte possa dialogare con la vita quotidiana.
L’opera può essere spostata, non è statica, e questo aspetto dinamico permette di considerarla non solo come un oggetto d’arte, ma come parte attiva dello spazio in cui si trova. Cavenago, attraverso questa interazione, pone interrogativi sull'uso e la fruizione dell'arte, spingendo lo spettatore a esplorare il contesto che la circonda. Quest'opera sintetizza la ricerca di Cavenago nel ripensare l’oggetto artistico come elemento vivo, capace di interagire con il nostro ambiente. Con un linguaggio essenziale ci invita a scoprire le connessioni tra arte, spazio e vita, rivelando come la scultura possa espandere la nostra percezione del mondo.

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