Mettere un divieto per fruire di un'opera d'arte è una decisione complessa e deve essere affrontata con attenzione, rispettando i principi fondamentali della libertà artistica e della libertà di espressione.

Un'Istituzione vicina al mondo dell'arte, che tutela il patrimonio paesaggistico e artistico, che promuove il concetto di bene comune e che gestisce inoltre un prestigioso Museo come quello di Suzzara, avrebbe dovuto limitarsi a promuovere la consapevolezza e la responsabilità nei visitatori che salendo a bordo di Sweet Home intraprendono un'attività considerata pericolosa.

Chi ha messo gli ennesimi divieti non ha tenuto in considerazione l'espressione della lingua italiana "a proprio rischio e pericolo".

È una formula utilizzata per indicare che chi compie un'azione o intraprende un'attività lo fa assumendosi piena responsabilità per eventuali conseguenze o rischi ad essa associati. In sostanza, significa che la persona agisce a suo rischio e pericolo, senza che altri possano essere ritenuti responsabili per eventuali danni o inconvenienti.
Questa espressione viene utilizzata in contesti in cui è richiesta una particolare attenzione o cautela, e indica che chiunque decida di procedere è consapevole dei rischi e delle possibili conseguenze negative che potrebbero derivare dall'azione intrapresa ma la scarsa sensibilità rende più semplice vietare o proibire.